 Vogliamo qui proporre un compendio di libri per l'infanzia (ma perchè no? anche per adulti) che sono percorsi da uno o più fili. Non è importante se questo filo è concreto o esiste solo nella realtà della narrazione: ci interessa creare un "catalogo" attraverso il quale comparare i diversi tipi di narrazioni e di messaggi che si possono costruire attraverso il tema dei fili e, soprattutto, dedurne le valenze comunicative ed educative.
  Vogliamo qui proporre un compendio di libri per l'infanzia (ma perchè no? anche per adulti) che sono percorsi da uno o più fili. Non è importante se questo filo è concreto o esiste solo nella realtà della narrazione: ci interessa creare un "catalogo" attraverso il quale comparare i diversi tipi di narrazioni e di messaggi che si possono costruire attraverso il tema dei fili e, soprattutto, dedurne le valenze comunicative ed educative.
Hai in mente qualcosa che per ora non compare tra i titoli qua sotto? Scrivici :)
Iniziamo con un semplice assunto: un filo può essere tante cose. 
IL FILO
ROSSO, di Francesco Pittau e Bernadette Gervais, è un filo che “si
srotola piano piano dal suo gomitolo” e che ci invita a seguirlo. Tra
diverse forme, orientamenti, direzioni e... garbugli, ci permette di
scoprire la natura cangiante e flessibile del filo, che può
modificarsi e cambiare fino a diventare molte cose...
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| EDIZIONE: Castoro, 2005. | 
 
Un altro filo che si srotola e che ci
cattura nella magia del suo dispiegamento è quello del bellissimo
leporello double-face SUR LE FIL di Ilaria Demonti: un filo che
diventa una traccia, una scia, una fune, un cavo, una linea, tutti accomunati dalla volontà di estrarre fili dall'enorme varietà d'usi
del nostro quotidiano e di riportarli alla nostra attenzione.
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| EDIZIONE: Lirabelle, 2014. | 
L'idea
del Filo rosso, o del fil rouge
per dirla alla francese, è un'espressione che per antonomasia indica
un legame che unisce fatti, circostanze o oggetti: deve la sua
fortuna a Goethe, che lo usò in Le affinità elettive come
esemplificazione dei legami che più o meno casualmente nascono tra
le persone. Ma come espressione ha un origine
molto più lontana e, per certi versi, molto più pratica: è legata
infatti alla tradizione marinaresca, in quanto per districare le
gomene di una nave si seguiva un filo rosso che rendeva possibile
separare l'una dall'altra le corde aggrovigliate. 
È questa l'idea della collana FILO
ROSSO di Artebambini: sia in LA CITTA' che in IL GATTO E LA LIBELLULA
un cordoncino rosso accompagna la narrazione, perdendo flessibilmente
la sua identità primaria e svolgendo molte altre funzioni.
In LA CITTA', la narrazione diventa
ancora più interessante, giocandosi tra luci e ombre, tra contrasti
cromatici, tra Negativi-Positivi, come direbbe Bruno Munari: c'è una
possibilità di double-focus, in cui l'importanza degli sfondi, dei
posizionamenti e delle sovrapposizioni è ciò che col filo guida una
storia priva di parole. Il cordoncino che lo attraversa costituisce
una sorta di facilitazione all'opera di uno story-making obbligato,
dato che le parole “leggere sono volate via la prima volta che il
libro è stato aperto” e delle immagini non resta che l'ombra.
PER FILO E PER SEGNO, di Luisa Mattia e
Vittoria Facchini.
Silvia, divoratrice di storie, sapeva
che ognuno aveva qualcosa da raccontare; sperava che giovani, vecchi
e bambine passassero sulla sua via per raccontarle un nuovo aneddoto,
un'avventura speciale. Un giorno però si rese conto che le storie
erano troppe da ricordare e cominciò a collezionare i fili persi
della sarta del paese, per pescare nuove storie con l'ausilio di
questa rete. I fili si intrecciavano e si intrecciavano le storie, ma
lei sapeva che, leggendo i racconti a bambine e bambini,
ognuno di quei piccoli fili avrebbe richiamato alla sua memoria
qualcosa...
Allora il filo diventa simbolo di
qualcosa, come FILO, protagonista del libro di Fabio De Poli e Andrea
Rauch: egli è simbolo di un bambino spaurito, che ha paura del
diverso, che teme l'ignoto; soprattutto, come un bambino, cerca la
sua identità: è il cordone di un aquilone, è un filo di nuvole
bianche, è un filo di tè che esce dalla teiera... Ma è sempre
Filo.
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| EDIZIONE: La Biblioteca Junior, 2008. | 
A volte il filo decide di essere
semplicemente un filo, un filo da non perdere. NON PERDERE IL FILO,
di William Wondriska è la storia di un filo leggero e sottile, che
circonda, lega, allaccia, costringe, annodata i protagonisti della
storia. Perchè? Beh, questo lo scoprirete solo in fondo al libro ;)
I fili sono diversi, come sono diverse
le persone.
Possono essere sottili e forti, leggeri
e robusti.
Certi fili si chiamano legami.
Sono invisibili ma molto tenaci.
Le strade sono fili che uniscono le
persone.
Ci sono fili che è bello seguire
per scoprire che cosa c'è in fondo...”
FILI, di Beatrice Masini e illustrato
da Mara Cerri è un libro soffice e ovattato. I fili passano di mano
in mano, legando una bambina distratta a un bambino impaziente e il
bambino impaziente all'uomo dei braccialetti e l'uomo dei
braccialetti a un povero venditore di braccialetti. I fili vengono
abbandonati e poi raccolti, smarriti e ritrovati, intrecciati e
sbrogliati. La forte magia di legami nascosti tra protagonisti
inconsapevoli che senza saperlo lasciano qualcosa l'uno all'altro.
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| EDIZIONE: Arka, 2004. | 
Lo stesso succede per il piccolo
protagonista di  C'E' UN FILO, di Manuela Monari e Brunella Baldi,
che pian piano, esperienza dopo esperienza, osservazione dopo
osservazione, assume consapevolezza della presenza di un filo che
lega tutte le cose “unisce me alla mamma, me e la mamma al papà.
Noi alla nostra casa, la casa alle altre case”. A sua detta è “una
specie di ago trasparente che cuce insieme tutto”, ma qual è il
suo nome? Per la mamma sia chiama Amore, per il papà RAGIONE, per la
maestra VERITA': non possiamo saperlo, sappiamo solo che “se mi
perdo mi riattacco al filo e, op, mi ritrovo. È che tutto è come
deve essere”.
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| EDIZIONI: San Paolo, 2010. | 
Un altro libro che narra di passaggi e
di scambi, con la delicata purezza di un bambino è IL FILO ROSSO,
raccontato da Anne-Gaëlle Balpe
e illustrato da Eve Tharlet.
Felicino
conserva un filo rosso che si è staccato dalla testa di una bambola:
per lui è come se fosse un grande tesoro. Nel suo cammino, però,
gli viene chiesto di separarsene e di concederlo a un piccolo
uccellino che lo utilizzerà per il suo nido. Una piccola grande
prova per diventare adulti e per capire l'importanza della generosità
e dell'aiuto. Il buon cuore di Felicino verrà ricompensato con altri
doni, finchè il filo rosso tornerà da lui. 
“è
molto più di quello che pensi! […] Questo filo ha reso felice un
uccellino, ha permesso a una formica di tornare a casa e, tra poco,
sazierà dei cuccioli affamati...”.
Ecco
qui uno dei miei libri preferiti, l'unico, forse, in cui il
protagonista è un filo, pur senza essere nominato. IO ASPETTO, di
Serge Bloch e Davide Calì, è la storia della vita. Sì, della vita:
non di una vita. Perchè narra i grandi momenti, tristi e felici,
attraverso cui tutti noi passiamo e che in un certo senso ci
uniscono. Un nuovo nato in famiglia, le feste di compleanno, i regali
sotto gli alberi a Natale: le cose che tutti aspettiamo con
trepidazione e che, nel bene e nel male, ci fanno sentire vivi.
“Se
si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe
la sala d’attesa” - Jules Renard.
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| EDIZIONE: Kite, 2015. | 
Ma
a volte sono i libri più semplici che riservano una sorpresa...
Tra i Prelibri di Munari spunta qualcosa...
Spunta qualcosa proprio dal numero 1...
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| EDIZIONE: Corraini, 2016. | 
La storia di fili continua...
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