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mercoledì 20 novembre 2019

SCOUSE SCENE: Due settimane dopo... - Two weeks later

IT
(ENG Below)

Sembrerebbe che, in confronto alla Giordania, non abbia proprio nulla da dire...
Che da quando sono a Liverpool non sia successo nulla di significativo, eccitante, memorabile.
Non è così, ovviamente ;-)
Ma mi sento un po' confusa, forse disorientata. E la cosa (sorprendente) è che mi sento più disorientata qui, in una nazione - per il momento, ancora - "europea", di quanto mi sentissi in Medio Oriente....ma questa, è un'altra storia - che tutti già conoscono ;-)
Beh, la prima cosa sorprendente che mi è successa è sicuramente il furto del cellulare, dato che sono riuscita a farmelo rubare nella "civilissima" Inghilterra appena una settimana dopo il mio arrivo! Ma questa è colpa mia, essenzialmente, e sarebbe successo in qualsiasi parte del mondo a qualsiasi tonno - o sardina? - che abbia lasciato il telefono incustodito sul tavolo di un pub di fronte alla stazione...
Sopravvissuta al disagio di tre giorni senza telefono e all'imbarazzo di una email della polizia inglese che mi invita a rassegnarmi al furto - "le videocamere del locale non hanno permesso di identificare il ladro": peccato che abbiano controllato le telecamere del locale sbagliato! - mi ripiglio, trovo una casa, compro una bicicletta, comincio a orientarmi nel campus universitario.
Ci sono alcune cose che mi hanno sorpresa in queste due settimane:
1. Al momento, Liverpool è molto meno piovosa del previsto - saranno queste le ultime parole famose?
Capita spesso che ci siano abbaglianti mezz'ore di sole, in cui tutta la città sembra riacquisire la sua forza e rinvigorire nel (vano) tentativo di scappare dall'umidità. La città resta pur sempre bagnata, perchè quando il sole dà spazio alle nuvole, c'è quella pioggia sottile come spilli che ti lascia nello shakespeariano dilemma "Apro l'ombrello o non apro l'ombrello?". L'ombrello sembra sempre inutile, se non fosse che alla fine ti trovi completamente bagnata. L'ombrello sembra sempre utile, se non fosse che il vento fa il suo giro e lo rende inutilizzabile.
2. Gli inglesi del Nord sono estremamente socievoli - quasi Mediterranei?
Beh, la buona educazione e l'eleganza inglesi sono note a tutti: sono sempre così gentili, composti, misurati... esattamente come noi italiani! Ah, no..
A volte ti chiedi come sia possibile, che questi siano sempre così perfetti e così garbati. Io credo che non sia possibile che lo siano sempre: semplicemente, se sono contrariati o infastiditi, il loro sangue blu li tiene a freno, attiva una procedura di meditazione interna, e alla fine il massimo della loro reazione consiste in una elegante e cerimoniale perifrasi per dirti che hai fatto qualcosa di sbagliato. Insomma, gli inglesi non sono persone molto pratiche ;-)
Tornando all'affabilità, sono molto sorpresa di quanto gli Scousers - termine per indicare gli abitanti di Liverpool - siano aperti e amichevoli. Non è raro essere fermati in mezzo alla strada da qualcuno che, notando che sei nuovo o che stai cercando qualcosa, non solo si ferma ad aiutarti, ma comincia anche a fare conversazione e amicizia.
A quanto pare, c'è una certa rivalità tra Nord e Sud: pare che gli inglesi del Nord siano molto più alla mano di quelli del Sud, più socievoli, meno altolocati, più onesti. Sono capitata nel posto giusto?
3. Il cibo inglese è veramente s... squisitito? No. Saporito? No. Sofisticato? No. Sorprendente? Sì!
Beh, sorprende innanzitutto perchè non esiste. Qual è, esattamente, il cibo inglese? Un inglese ti risponderà che qua le culture sono tutte mischiate e che non c'è un vero e proprio piatto nazionale o qualcosa di tradizionalmente inglese antecedente al flusso migratorio - ti dirà anche che noi Italiani siamo così arroganti, che pensiamo che la pizza e la pasta siano buone solo come le facciamo noi! Beh, si cerca sempre di toglierli dal'imbarazzo e di non svelare loro cosa vuol dire quel "come le facciamo noi"!
4. La città è favolosa, tradizionale, elegante e incredibilmente inglese. Forse questa è la riflessione più profonda di questo stream of consciousness. Quando sono arrivata qui, sono rimasta sorpresa e forse anche un po' angustiata dall'architettura e dal profilo urbano. Tutte queste casette a schiera, colorate, in legno, con 2 mq di giardino intorno. Dico angustiata perchè mi sembrava di stare dentro una storia delle fiabe, in un mondo parallelo, non globalizzato, non modernizzato, non conformato! Sono stata molto ingenua, ma la mia mente cercava palazzi e grattacieli di default. Sono serviti alcuni giorni per accettare che la forma della città è questa, sia nel centro che nei sobborghi, e per apprezzare che in un mondo che si omologa, Liverpool resiste elegantemente!

Così, mi trovo a "biciclettare" tra questi viali alberati, scivolosi per lo strato di foglie spappolate dall'acqua. Ad apprezzare la bellezza di una città - Liverpool è pur sempre la terza città più grande dell'Inghilterra - che non ho ancora ben capito e che non sono sicura di saper descrivere a parole, ma che mi avvolge in un'atmosfera incredibilmente confortante.


ENG

It seems that I have nothing to say, if compared with my first steps in Jordan. That since I am in Liverpool nothing exciting happened. Of course it is not like this ;-)
But I feel a little bit confused, and the surprising thing may be that I feel more disoriented here, in a - lasting - European country, than how I felt in the Middle East. But this is another story, which everyone already knows!
The first surprising thing in which I bumped into was the robbery of my phone, just a week later then my arrival. But this would happen everywhere, if you leave your things unattended in a pub close to the station.
As a surviver, after three days without phone, I got an email from the police which says "the CCTV camera could not help in the identification of the thief": I just gave up, not considering that the police checked the cameras of another pub! 
I found a house, I bought a bike, I am starting orienting myself in the university campus.
There are some things which really surprised me in these two weeks:
1. At the moment, Liverpool does not seem so rainy - the famous last words?
Often there are sunny half-hours, when the city seems to regain power and to dry a bit. The city is still wet, indeed: when clouds come back, a fine slight rain starts and the Shakespear-dilemma is "Should I open the umbrella or no?". The umbrella seems always useless, 'cause it appears to rain slowly: at the end you are completely wet.  The umbrella seems always usefull, but the wind turns it useless again.
2. English from the North are extremely sociable - kind of Mediterreans?
English politeness and elegance are well-known: they are always so kind, composed, formal... as the Italians! ;-)
Sometimes you wonder how this is possible: I think this is not possible: just, if they are upset or disappointed, they engage into a self-meditation. The outcomes is just a long, polite way to tell you that you mistook something. Very practical people ;-)
Then, Scousers - typical name to refer to Liverpool people - are really open and friendly. It is not rare that someone stops you in the middle of the street if they see you are searching for something. They help and they engage in a sociable, funny conversation. Maybe, they ask for your contact ;-)
Seems there is quite a competition between English from the North and English from the South, the first pretending to be more sociable, less posh, more honest. Am I in the right place?
3. English food is...Delicious? Tasty? Surprising?
Yes, Surprising, since it does not exist. Which is the typical English food? An English person would reply that here cultures are so melted and there is no national food - an English would also say that Italians are so arrogant since we pretend to call "pizza" or "pasta" only the ones we made!
4. The city is faboulous, traditional, elegant, extremely English. Maybe this is the most serious thing I am writing out of this stream of consciousness. When I arrived, I was surprised and also a bit anguished by this architecture. All these tiny tight woody houses! Anguished because I was automatically searching for blocks and skyscrapers, I felt to be into a fairy tale, in a not-modern, not -globalized world. 
I have been very naive: after some days I started appreciated the shape of the city and its way to resist - traditionally, proudly, English! - in a world which is conforming.

Thus, I ride the bike in the tree-lined avenues, with a slick layer of melted leafs on the ground trying to kill me. Meanwhile, I appreciate the beauty of a city like Liverpool, which is the third largest of England, but has a conforting atmosphere able to let me feel home.



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