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mercoledì 12 settembre 2018

SENSI di VIAGGIO XIX: gatti, taxi e murales ad Amman, in quantità.

Tra il milione di cose che possono incuriosirti quando passi più di qualche ora ad Amman, ce n'è una che mi assilla da giorni: in questa città, ci sono più gatti, più taxi o più murales?


Il quesito è davvero rilevante, soprattutto se cerchi strenuamente di sopravvivere in qualità di pedone e devi tener conto di queste tre distrazioni che possono facilmente distoglierti dalla tua meta.
Partiamo dai gatti: io credo che questi animali abbiano un nonsochè di universale. Tutte le culture amano i gatti - okay, magari qualcuno può esserne allergico, può averne paura, può odiarne il pelo - ma, in generale, non so di una società che li ripudi apertamente. Spero di non essere contraddetta perchè il mio grande maestro Bruno Munari - sì, lo so, è un po' che non vi parlo di lui 😟 - diceva
che "conoscere i bambini è come conoscere i gatti. Chi non ama i gatti non ama i bambini e non li capisce". Ecco, questo sillogismo è a sostegno della mia tesi, datosi che ogni società che voglia perpetuarsi nel tempo DEVE amare i bambini, e quindi i gatti.

                                         
                                                                                       Il gatto che "fa la pasta" c'è anche ad Amman
Ad Amman, la gente ha paura dei cani - che sono praticamente assenti fatta eccezione per qualche expat-dog di razza che ha varcato il confine e ottenuto il visto insieme al padrone.
I gatti, invece, sono ovunque: in ogni giardino, in ogni vicolo, in ogni via che sia degna di questo nome. 
Purtroppo, il mio romanticismo finisce qui, perchè la loro presenza non è un buon segno. 
Tu stai camminando e all'improvviso vieni spaventata da un rumore molto, molto vicino: ed ecco un gatto che salta fuori da un cassonetto della spazzatura con un osso di pollo tra i denti. Questa è la migliore delle ipotesi, perchè la spazzatura è ovunque ad Amman - non solo nei cassonetti - e questo è un vero peccato oltre che, in certi casi, il vero scempio di una nazione che avrebbe molto da dare in termini naturalistici e artistici.
Ma la spazzatura è ovunque, e i gatti ne sono molto felici. Sono soprattutto felici di spaventare a morte ogni turista saltando fuori dai cassonetti con felicità e prodezza.
Andiamo ai taxi: anche questo non è un buon segno, i taxi sono ovunque ad Amman perchè i trasporti pubblici non sono molto efficienti. In realtà, c'è una fitta rete d'autobus ma credo di aver dedotto che essa è un'esclusiva locale perchè nessun turista ha mai capito da dove partono e, soprattutto, dove arrivano. Se state pensando che io sia incapace, potreste avere ragione, ma comunque "Santa Lonely" aggiunge un motivo in più per non curarsi di loro: "gli autobus sono lenti e poco affidabili".
Per sanare questa falla, i taxisti si sono moltiplicati esponenzialmente, fino a occupare ogni "corner" della città. Fosse solo il fatto che intasano le strade, non sarebbe un grande problema: il disagio che creano al pedone, invece, consiste nel fatto che essi suonano il clacson ad ogni forma vivente che pensano si stia muovendo a poca distanza da loro - quindi, suonano anche ai gatti.
Suonano il clacson, e questo l'ho già raccontato qui, non per salutarti, apprezzarti, segnalarti un pericolo: no, suonano il taxi per chiederti se hai bisogno di un passaggio. Se devi fare un chilometro - secondo la mia modesta opinione questa è la distanza massima che un cittadino occidentale possa sopportare ad Amman - diciamo che verrai "strombazzata" almeno una decina di volte, per una media di 1 clacson ogni 100 metri.
Il fatto è che per i giordani appare inconcepibile che uno possa voler camminare di sua "sponte" e fare tutta questa fatica ingiustificata, quindi anche se rispondi "La - لا" - "No" in arabo, se fai "No" con la testa - che poi, chissà cosa significa scuotere la testa dx-sx-dx-sx in Medio Oriente, se fai oscillare l'indice della mano a mo' di pendolo rovesciato - anche questo gesto ha una dubbia valenza universale - insomma, anche se cerchi in tutti i modi di rifiutare un passaggio, loro ti suonano almeno altre 2 volte, perchè per loro la tua testardaggine è pura follia.
Ho capito che la miglior soluzione è continuare a camminare, senza perdere tempo in gesti e dinieghi, per la serie "non ti curar di loro ma guarda e passa".
Capirete dunque che, per tutti questi attentati alla mia sanità mentale, sto cercando di collezionare prove a favore del fatto che i gatti e i taxi non potranno mai essere tanti quanti i murales che decorano la città. Il peggio che ti possa accadere se incontri un murales è che prendi una storta mentre pretendi di fotografarli camminando per non essere assalita dai taxisti che ti credono esausta e dai gatti che ti credono la mamma. Insomma, niente male.
Questo è il motivo per cui, nel prossimo post, cercherò di mettere insieme quello che ho scoperto sui murales di Amman.

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