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lunedì 10 settembre 2018

SENSI di VIAGGIO XVII: Passare inosservata se parli Italiano (ad Amman)

Una delle cose più spaventose e stupefacenti che può succederti quando sei in viaggio è quella di essere riconosciuta: insomma, sei in un paese straniero - molto straniero - dove le comunanze culturali sono minime e quelle linguistiche praticamente assenti. 
Pensi sempre di confonderti nella mischia e, qua a IlWeibedh, ti sembrerebbe quasi di averne la garanzia, dato che ci sono Occidentali di tutti i tipi, colori, età, paesi.
E invece, no!
Sono in Giordania da 15 giorni e diciamo che mi sarà capitato di interagire con le persone, al di là dei semplici saluti, circa una quindicina di volte. 5 di loro hanno capito che ero Italiana 😮


La prima occasione è stata la più semplice: in visita alla Cittadella, ho chiesto a una ragazza - italiana - di farmi una foto. E' stato buffo perchè, al mio "sorry, can you please take me a picture?", lei ha risposto: "sei Italiana?". Beh, mi sono arresa pensando pessimisticamente - e realisticamente - che il mio inglese faceva così schifo che solo un'altra Italiana poteva riconoscercisi. In effetti,  lei ha confermato che sì, il mio inglese è uguale al suo e che sì, in Italia l'Inglese è insegnato proprio male...
Gli altri due incontri che vorrei raccontare sono stati un po' più diplomatici. Vi ho già presentato Sister Nisrin e lo scultore di Marmo di Carrara. In un certo senso, loro hanno dato senso a una cattiva giornata e, nel riconoscere la mia parlata, mi hanno fatto sentire un po' meno lontana da casa...
Sister Nisrin mi ha accolta senza esitazioni nel suo ufficio, sebbene io fossi lì senza appuntamento e, per di più, senza sapere precisamente cosa andavo cercando...
Prima abbiamo parlato un po' in inglese e poi, all'improvviso, anche lei si è fermata e ha detto "Magari che tu sei Italiana?". Ommamma, ci risiamo. ""Eh, mh, sì!". E così, nell'immediato switch inglese-italiano, si è rafforzata la nostra empatia. 
Uscita da lì, ho continuato l'eterna discesa dal colle e mi sono fermata a guardare incuriosita dentro la bottega di un giovane ragazzo. Il blocco di marmo bianco era su un supporto al centro della stanza e sembrava catalizzasse su di sè tutta l'energia creativa e artistica del quartiere - che è conosciuto per essere il ritrovo e il palcoscenico di tutti i maggior artisti contemporanei della Giordania.
Questa volta, dopo avermi chiesto se ero una turista, mi ha detto "Maybe Italian?". Eccheccavolo, ora basta: me lo dovete spiegare!
Così, stupito del mio stupore, il ragazzo mi ha detto che il nostro accento è così forte che nessun altro straniero potrebbe imitarlo, che quando diciamo "how are you?" allunghiamo incredibilmente le vocali - soprattutto la A, in questo caso - e che, insomma, siamo unici nell'intonare queste melodie.
Oh, un punto a nostro favore, finalmente. Saremo pure un po' ignoranti con l'inglese ma, almeno, quando parliamo cantiamo...
Arrivata a casa, ho letto questo articolo di Babbel e ho pure scoperto che, parlando, riusciamo a diventare i più sexy del mondo 😚

                       

E infine, ho trovato una ragione più scientifica per cui è facile essere riconosciuti: l'italiano è la quarta lingua più parlata al mondo ma, per onor di cronaca: il merito non è nostro!
Pare che sia della Chiesa e di tutti gli ordini religiosi che spargono la lingua dell'amore in giro per il mondo, dei mafiosi e degli 'ndranghetisti che diffondono senza limiti un'altra nostra peculiare creazione, la mafia, e della Cultura, passata ed eterna, di melodrammi, letterature, poesie e gastronomie che hanno prodotto Bellezza con continuità secolare - ok, forse adesso è da un po' che siamo in pausa con la produzione...
Eppure, come dice Giannuli, "gli unici a sorprendersi sono gli italiani" e, con uno schiaffo in faccia, ci dice il perchè: "Semplicemente che gli italiani del tempo presente sono impari rispetto al patrimonio culturale che li sovrasta. Peccato".
Per fortuna siamo ereditieri veri e, per un po', abbiamo ancora di che vivere...

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